Impegno sociale e arte sono i due ambiti in cui Anastasia Lemberg-Lvova, giovane artista emergente di base a Tallinn (Estonia), si muove quotidianamente. Non dobbiamo però immaginarli come due settori totalmente indipendenti e paralleli: essi si intersecano, si contaminano di continuo nella vita della Lemberg-Lvova; sono l’uno essenziale per l’altro, forma e colore di uno stesso pensiero.
Anastasia è nata a Mosca e si è trasferita in Estonia nel 2005; per anni ha vissuto e lavorato in diversi paesi europei, conseguendo una laurea presso l’Académie royale des beaux-arts de Liège (Belgio), e proseguendo la sua formazione artistica tra Paesi Bassi ed Estonia. Si dedica alle arti visive e al design e, ben presto, inizia a partecipare a progetti di gruppo e mostre collettive; le sue opere, passo dopo passo, arrivano anche in Francia, Regno Unito e Russia.
L’artista, attiva da dieci anni nell’European Youth Parliament (EYE), si muove su diversi fronti mettendo in campo le sue capacità e una grande determinazione, lottando contro gli stereotipi e gli abusi, schierandosi per la tutela dell’ambiente e la promozione delle energie rinnovabili, sostenendo le iniziative dell’EYE e viaggiando instancabilmente. Sono tantissime le prospettive e gli orizzonti della Lemberg-Lvova la quale, nonostante qualcuno abbia provato a farle cambiare idea, porta avanti il suo progetto di arte e impegno sociale in cui l’importanza dell’individuo – dell’essere umano nella sua unicità – è sempre centrale.
«Ho fiducia nell’impegno sociale attraverso l’estetica e le infinite possibilità dell’arte. Voglio che il mio lavoro metta in discussione le percezioni che si formano intorno al valore e al potenziale di un individuo. Esso è perennemente scoraggiato dal credere di avere un valore o un impatto [all’interno della società, ndr]. Voglio dipingere, costruire, progettare e dare vita a domande che permettano allo spettatore di rivalutare le credenze dannose su se stesso e di immaginare alternative diverse, più positive».
Anastasia lavora con la tecnica ad olio, con l’illustrazione e con il digitale, scegliendo tecniche e medium a seconda del progetto che si trova a sviluppare. I suoi ritratti dai colori intensi e vibranti si focalizzano sull’essenza della persona effigiata collocandola sopra uno sfondo pieno, di un unico acceso colore, che ne esalta i tratti e ne rimarca la bellezza. Il fondale a tinta piatta accompagna l’individuo e lo lascia emergere in tutta la sua unicità, sia fisica che psicologica.
In questo modo l’artista unisce l’estetica della pittura figurativa al concetto fondante della sua produzione: l’immagine non è più stereotipo o idealizzazione della figura umana, ma veicolo per la rivalsa dell’individuo sulla società generalizzante. Estrapolato da caotici contesti e sospeso all’interno di “finestre” dense di colore, ogni essere umano dipinto dalle mani di Anastasia è spinto a riprendere coscienza del proprio valore, della propria forma e della propria, irripetibile e insostituibile, bellezza.
Unicità vs generalizzazione delle masse: l’obiettivo dell’artista è quello di coinvolgere lo spettatore in una multiforme riflessione sul valore di ogni singola persona ritratta e, al contempo, su una percezione di sé spesso alterata o distorta dalle convenzioni e dai canoni estetici della società in cui viviamo. Anastasia sarebbe dovuta venire in visita in Italia nei mesi di marzo-aprile 2020 ma, a causa della pandemia, non le è stato possibile viaggiare. Ha deciso, dunque, di realizzare un’opera per sentirsi vicina al nostro paese e ricordare uno dei luoghi che ama di più: Revoltella and the blond, omaggio al Museo Revoltella di Trieste, immortala una giovane donna intenta a salire lo scalone dell’edificio con il naso all’in su, lo sguardo perso nella meravigliosa cornice del palazzo un tempo dimora del Barone Revoltella.
Per ulteriori informazioni visita il sito dell’artista, attivo anche su Instagram come @pleokroism.
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