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Sebbene a primo impatto Sacrée Frangine rimandi ad una figura femminile singolare, si tratta di un duo: Alina e Céline. Due realtà simili, unite in un’arte minimale ma decisamente espressiva. Un misto di origini e colori che portano le due artiste francesi ad un’unione inevitabile. Un universo costellato da frutta, volti di donna e coppie d’amanti i cui contorni restano approssimativi. La douce vie, il sottotitolo della loro bio Instagram; un accostamento raffinato che rimanda alla dolcezza delle tonalità di colore usate, le quali però non vengono mai mischiate tra loro. Macchie di colori tenui, per lo più pastello, che creano un’espressività travolgente, sensuale e dolce.
Ciao Ragazze, per cominciare da dove proviene il nome Sacrée Frangine?
In lingua popolare, «Frangine» significa sorella e «Sacrée» è un’espressione francese che fa da rafforzativo al sostantivo che lo precede; volevamo enfatizzarne ancora di più il il legame.
Abbiamo scelto questo nome al singolare perché non volevamo facesse riferimento al nostro duo ma piuttosto all’idea che noi abbiamo della Sacrée Frangine; una donna straordinaria, sorprendente, talentuosa e d’ispirazione. Vogliamo che le donne possano riconoscersi e sentirsi vicine ai nostri lavori.
Ci raccontate il vostro percorso artistico, dagli inizi? Da dove l’idea di unire le vostre arti?
Siamo amiche d’infanzia. Ci conosciamo dalla scuola primaria, siamo cresciute e maturate insieme, come due sorelle. Diverse ma, allo stesso tempo, complementari.
Abbiamo intrapreso lo stesso percorso di studi in comunicazione visiva e dopo qualche anno abbiamo lavorato entrambe come direttrici artistiche in aziende di design, a Parigi. Ad un certo punto però, sentendo l’esigenza e la voglia di sperimentare, abbiamo creato il progetto Sacrée Frangine. Questo ci ha permesso di esprimerci maggiormente a livello creativo uscendo un po’ dagli schemi delle aziende di design.
Parlando della tecnica artistica delle vostre illustrazioni: i vostri volti sono molto minimalisti ma pieni d’espressione. Né occhi né naso, di rado qualche bocca. C’è un motivo dietro a questa scelta stilistica?
Lavoriamo le nostre opere sotto un angolo un po’ olistico. Disegniamo delle grandi aree colorate senza entrare nei dettagli e omettiamo volutamente certi elementi. Questo per lasciare che i nostri personaggi, si incarnino nella loro globalità senza cercare di rappresentare un individuo in particolare. Un desiderio il nostro, di semplificazione sempre di più apprezzato con l’aumento dell’arte minimalista.
La maggior parte delle vostre illustrazioni hanno come soggetti le donne. Donne di qualsiasi nazionalità. Voi da dove venite?
Siamo entrambe cresciute in universi meticciati. I nostri genitori sono algerini e olandesi per Célia e beninesi e francesi per Alina. Il nostro amore per i colori viene sicuramente dalle nostre origini e da questa idea di mescolanza che fa parte della nostra storia.
Scopri di più visitando il loro profilo Instagram: @sacree_frangine
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