Una scultura che “si vede col cuore” è stata battuta all’asta da Art-Rite per 15.000 €. L’opera invisibile di Salvatore Garau ha diviso l’opinione pubblica e suscitato reazioni contrastanti. Non si tratta di un unicum, ma di un esemplare che si collega ad una serie di sculture invisibili esposte precedentemente a New York e Milano, pensate per ambienti pubblici e privati.
Io sono – afferma l’artista – «(…) è un pensiero. È qualcosa che non vedi ma esiste: dietro ci sono quarant’anni di lavoro, di pittura, di mostre, di musei internazionali, di gallerie private e di musica. (…) Ciò che mi ha smosso è stata la pandemia perché il senso dominante per strada era l’assenza. Ecco, io ho fatto dell’assenza una materia prima»
È stato, dunque, venduto “il niente”? Alle incalzanti e allusive domande dei giornalisti i rappresentanti della casa d’aste milanese Art-Rite hanno risposto che, per ognuna delle opere immaginate di Garau, l’acquirente ottiene un certificato di proprietà. Ciò che è stata venduta è, piuttosto, l’idea: ciascun osservatore può vedere in quest’opera invisibile – come spiega l’artista – il frutto del proprio sentire.
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