Il ciclo di incontri su Dostoevskij a cura dello scrittore Paolo Nori probabilmente non si farà più alla Bicocca.
La rettrice Giovanna Iannantuoni identifica l’accaduto come un malinteso nato «per evitare polemiche in un forte momento di tensione», escludendo dalle volontà dell’ateneo qualsiasi traccia di possibile censura.
L’invito – lanciato a stretto giro subito dopo la notizia della cancellazione del corso – è stato quello di rimandare l’appuntamento con l’intento di «ristrutturare il corso e ampliare il messaggio per aprire la mente degli studenti. Aggiungendo a Dostoevskij alcuni autori ucraini», ma Paolo Nori non ci sta e contesta aspramente la proposta dell’ateneo.
«Non condivido questa idea che se parli di un autore russo devi parlare anche di un autore ucraino, ma ognuno ha le proprie idee» afferma lo scrittore «Se la pensano così, fanno bene. Io purtroppo non conosco autori ucraini, per cui li libero dall’impegno che hanno preso e il corso che avrei dovuto fare in Bicocca lo farò altrove (ringrazio tutti quelli che si sono offerti, rispondo nel giro di pochi giorni)».
Immediato il sostegno da parte studiosi e studenti: «Condividiamo lo sconcerto per la scelta di Bicocca. Dostoevskij, pilastro della letteratura mondiale, non può essere improvvisamente accantonato soltanto perché russo».
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