In questa serie di articoli fin qui proposti e presentati, abbiamo cercato di ripercorrere il percorso del progetto Basmati Video partendo da una ricerca volta a riscoprire le tecniche utilizzate negli ultimi anni dagli artisti contemporanei, principalmente operanti nell’ambito della videoarte.
Nel primo articolo sono stati riassunti i due capisaldi del lavoro di Basmati Video, redigendolo in funzione di sottolineare due delle operazioni principali cui un’artista si trova a far fronte nella creazione: il dialogo del digitale con la sua matrice materica, e il rapporto che s’instaura tra un lavoro che segue le tecniche del montaggio in postproduzione, rispetto l’ibridazione continua e inaspettata che è tipica del lavoro in live.
Nel secondo episodio abbiamo affrontato il tema delle forme libere e della loro propria astrazione evidenziando come, affrontando questa scelta creativa, si assuma un punto di vista assolutamente soggettivo e che viene contestato dalle diverse percezioni altrui, divenendo la tecnica astratta la madre tra le possibilità di associazione in funzione di ciò che vi si vuole vedere.
Il terzo articolo è stato redatto mettendo in evidenza una tendenza molto in voga negli ultimi anni e molto cara alla pratica creativa: l’archivio e il suo (ri)utilizzo artistico. In questo caso il fattore che ne giustifica la fruizione diviene quello della scelta artistica legata alla decisione del (ri)mostrare dei contenuti.
Il quarto e ultimo degli argomenti trattati riguarda il rapporto che la musica intrattiene con il mondo delle immagini in movimento, appartenendo entrambe allo stesso universo emotivo e interrogando i due modi di aiutarsi a vicenda nella pratica della creazione.
Ognuna delle tesi esposte e presentate è stata sostenuta attraverso l’intervento di critici ed esperti del settore che, oltre ad aver collaborato con Basmati Video nel corso degli anni, occupano posizioni di rilievo nel panorama contemporaneo e in particolare nei dibattiti o nelle pratiche artistiche. Tra le persone intervenute possiamo citare: Silvia Grandi (curatrice e docente al dipartimento di Arti all’università di Bologna, specializzata in evoluzione del linguaggio della video arte e della performance), Piero Deggiovanni (docente di Storia dell’Arte Contemporanea e di Storia e Teoria dei Nuovi Media all’Accademia di Belle Arti di Bologna), Pasquale Fameli (dottore di ricerca in Arti Visive e performative mediali presso l’Università di Bologna), Bruno Di Marino (storico dell’Immagine in movimento e ricercatore in sperimentazione visiva), Andrea Martignoni (musicista e compositore di colonne cinematografiche), Giuseppe Virelli (docente del Dipartimento di Arti presso l’università di Bologna), Fabrizio Festa (compositore, direttore d’orchestra, music e sound designer). Il tutto è stato poi riassunto nelle clip introduttive e di accompagnamento ad ogni articolo.
Il lavoro è stato raccolto ed esposto in un film-documentario dedicato al lavoro di Basmati Video dal titolo “ADHOC ART” che sarà presentato nell’ambito della mostra Radianti, retrospettiva attualmente in corso al CAOS Centro Arti Opificio Siri di Terni; nello spazio dell’esposizione si trova inoltre un catalogo che illustra alcuni dei progetti più significativi realizzati dai due artisti.
In conclusione, ripercorrere il percorso di Basmati Video è stata un’occasione per rivedere alcune delle tappe della videoarte italiana. Il loro lavoro si inserisce nel contesto della pratica perseguita da animatori e videoartisti dell’ultimo ventennio volta a creare un ponte tra le tecniche di animazione tradizionale e la loro possibile applicazione nell’era del digitale.
Pubblicazione di 5 articoli introduttivi alla mostra Radianti, retrospettiva che il CAOS di Terni dedica a Basmati Video.
La mostra si svolge dal 12 febbraio all’8 maggio 2022 (CAOS Centro Arti Opificio Siri – Via Franco Molè 25, Terni)
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