Un ordine di sgombero per Frigolandia: la Repubblica della creatività e della fantasia fondata nel 2006 a Giano dell’Umbria rischia di scomparire per sempre e con lei un’enorme quantità di materiali storico-artistici afferenti alle attività delle riviste Frigidaire, Il Nuovo Male e – più in generale – dell’arte, con particolare riferimento all’illustrazione e al fumetto italiano.
Il ricorso presentato nel 2020 è stato respinto e, a seguito delle ultime drammatiche notizie Vincenzo Sparagna – fondatore di questo incredibile centro culturale e sperimentale – lancia nuovamente un appello per evitare la chiusura e mantenere unito il prezioso patrimonio conservato negli archivi di Frigolandia e all’interno del M.A.M – Museo dell’Arte Maivista.
La chiusura di Frigolandia – polo culturale che agisce nel pieno rispetto delle regole – metterebbe a rischio la conservazione di oltre 60 tonnellate di pubblicazioni, più di 500 tavole originali firmate da autori come Andrea Pazienza, Massimo Mattioli, Stefano Tamburini, Filippo Scòzzari e Tanino Liberatore e migliaia di altre opere e fotografie che documentano 40 anni di attività e di ricerca nell’ambito del fumetto e dell’illustrazione.
«Mentre prepariamo i prossimi passi giudiziari» – ha affermato Sparagna dopo la sentenza del TAR – «chiamiamo a raccolta tutti i nostri amici perché facciano sentire ancora più forte e determinata la loro protesta. Distruggere uno dei più importanti presidi culturali italiani, per la cui salvaguardia hanno sottoscritto un appello già ventimila persone, è un atto insensato che ci auguriamo altri giudici più attenti e illuminati possano ancora impedire» .
Supportiamo Vincenzo Sparagna!
Firma l’appello contro la chiusura di Frigolandia qui > https://www.frigolandia.eu/
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