Gonzalo Borondo ha cancellato una sua opera in mostra a Torino, ricoprendola completamente di vernice in segno di protesta contro la sua illecita musealizzazione. Lo street artist spagnolo ha accusato gli organizzatori di Street Art in Blu 3 – mostra che include le opere di 36 tra gli street artist più famosi al mondo – di essere dei ladri e di essersi appropriati indebitamente del suo e di molti altri murales esposti.
«Anni fa alcuni restauratori erano impegnati a smantellare muri in luoghi abbandonati. Hanno affermato di essere senza scopo di lucro, ma di recente ho scoperto che alcune opere erano in vendita su Artsy.com. (…) Ho anche ritrovato uno dei miei interventi rubati in una mostra a pagamento a Torino, condividendo lo spazio con molte altre opere rubate. La conclusione è nelle stories che posterò più avanti» ha affermato Borondo poco prima di condividere tra le sue stories il video in cui si vede una persona che ricopre il murales di spray bianco.
Una denuncia forte, che ricorda tristemente l’operazione di Blu a Bologna (2016) e si ricollega alle più recenti accuse lanciate da Ericailcane che, per caso, aveva scoperto molte sue opere in vendita non autorizzata su piattaforme simili ad Artsy.com e siti di art dealer privati..
L’accaduto mostra uno spaccato di mercato che continua ad arricchirsi in maniera non proprio debita, a discapito degli artisti e della comunità a cui vengono sottratte le opere: riusciranno a rivendere anche il “monocromo” bianco di Borondo?
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