Gli artisti protagonisti della Top #3 di questa settimana si muovono nell’ambito della scultura lavorando su un genere molto particolare che, per convenzione, potremmo far rientrare nella vastissima categoria della dark art ma che, in verità, assume molteplici sfaccettature ed è difficilmente inquadrabile. La loro è una produzione variegata e non convenzionale, capace di suscitare reazioni completamente differenti nell’osservatore. Si perché, ad esempio, nei pasticcini di Qimmy Shimmy è possibile che la crema assuma la forma del viso schiacciato di un neonato e il ripieno dei suoi ravioli al vapore può essere costituito da piccoli cervelli in miniatura, riprodotti con grande fedeltà anatomica.
I suoi surreali banchetti sono inquietanti ma anche molto curiosi: alcuni definiscono queste opere come pop-surrealist o creepy-cute, proprio perché non è semplice assegnar loro un’etichetta specifica.
Gigi Gordes fa lo stesso con le dita delle mani: nelle sue opere si ritrovano spesso in situazioni ambigue e un po’ spaventose. Premono i tasti di una cassa uscendo dal cassetto dei contanti, compongono numeri di telefono sbucando dalla cornetta dell’apparecchio e diventano persino le zampe e la testa di una rivisitazione dei famosissimi My Little Pony!
I tre artisti selezionati lavorano con materiali diversi, spaziando dalla ceramica all’argilla polimerica e restituendo dettagli ancor più realistici con il colore. Osservate le bocche in The Walls Will Talk, installazione di Ronit Baranga: non sembrano davvero esser in procinto di proferire parola?
@qimmyshimmy
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@gigigordes
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@ronitbaranga
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