La prima cosa da tenere a mente quando ci si appresta a realizzare un portfolio è che questo dovrà essere strutturato in maniera chiara ed efficace per raccontare la nostra storia.
Conosci te stesso? Potresti partire da qui, analizzare il tuo percorso, focalizzare l’attenzione sui punti salienti della tua carriera e delle tue esperienze: questo ti consentirà di raccontarti al meglio e nel modo giusto. Dopo aver fatto questo “esercizio di autoconsapevolezza” tutto sarà più chiaro. Bisogna tuttavia fare attenzione ad alcune questioni legate alla comunicazione che, a prima vista, potrebbero sembrare banali.
Mi capita spesso di affrontare questi argomenti: ecco perché ho pensato di riunire alcuni consigli utili per chiunque voglia presentarsi in maniera efficace! Di seguito troverai le 5 cose che, a mio avviso, andrebbero assolutamente evitate nella costruzione di un portfolio (online, digitale o cartaceo).
Foto di Sarah Pflug
1. Inserire progetti e opere di vecchissima data
È necessario scegliere con cura le opere e i progetti da inserire all’interno del portfolio. I lavori da preferire sono quelli più recenti, che mostrano la maturità raggiunta e vi rappresentano in maniera fedele.
Inserire all’interno del portfolio qualsiasi cosa per “fare volume” non ne facilita la lettura e, anzi, questo potrebbe ritorcervisi contro: a meno che non si tratti di qualcosa di veramente significativo per il vostro percorso o per la vostra ricerca artistica sarà molto difficile che qualcuno prenda in considerazione, ad esempio, un progetto realizzato durante il percorso universitario. Meglio mostrare un numero ristretto di opere nelle quali davvero ci si riconosce e delle quali si è totalmente soddisfatti che avere un portfolio lunghissimo che corre il rischio di non essere letto fino alla fine.
2. Una biografia poco accurata
Partiamo da un concetto: tutto ciò che viene omesso non esiste per chi lo legge. Attenzione, dunque, alle informazioni che vengono inserite all’interno del portfolio. Una biografia accurata consente al lettore di conoscervi in quanto individui, ripercorrendo le tappe salienti della vostra formazione e della vostra ricerca. Questo vale per qualsiasi tipologia di portfolio: se progettate una versione online, abbiate cura di inserire sempre un’ottima sezione About.
3. Un numero spropositato di immagini
Il portfolio realizzato nella versione online consente di inserire moltissimi progetti e altrettante immagini, mantenendo comunque un buon grado di sintesi all’interno della vetrina virtuale entro la quale che l’utente può scegliere cosa approfondire o meno. Questo risulta più difficile in un portfolio digitale o stampato: un consiglio utile per evitare di sovraccaricare il portfolio è quello di selezionare con cura le immagini e inserire solamente quelle davvero valide a supporto del progetto e dell’opera. Un massimo di quattro immagini per progetto può bastare? O forse due? Non esiste una regola fissa, l’importante è cercare di mantenere un equilibrio tra immagine e testo, privilegiando l’utilizzo di scatti professionali e file ad alta risoluzione.
Foto di Samantha Hurley
4. Testi confusi o ragionamenti contorti
Può succedere di aver voglia di scatenare la vena poetica e di perdersi in ragionamenti filosofici per spiegare la propria ricerca artistica, privilegiando concetti astratti o enigmatici. Nel portfolio, però, vince la chiarezza: fate in modo che il vostro Artist Statement sia di facile lettura e comprensione. Sarà letto da chiunque con piacere e arriverà dritto al sodo, senza troppi fronzoli e senza correre il rischio di essere cestinato. Stessa cosa per quanto riguarda la biografia e i testi esplicativi che supportano la lettura di opere e progetti: qualora vi trovaste in difficoltà nella stesura o nella revisione degli apparati testuali potreste prendere in considerazione di chiedere consiglio ad un buon redattore.
5. Descrizioni prolisse e momenti di autocelebrazione
Testi chilometrici, descrizioni prolisse e momenti di autocelebrazione appesantiscono il portfolio. Qui vale lo stesso concetto descritto al punto 4: una buona sintesi valorizza il progetto e consente al lettore di affrontare il testo con più slancio.
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