Joaquin Lemaitre inizia a lavorare in bianco e nero, dedicandosi all’illustrazione. Nel 2014 inaugura il progetto FORTUNE HUNTER, che diventa il suo pseudonimo e la sua firma: gradualmente si avvicina alla pittura ad olio e apre le porte ad una costante sperimentazione, arricchendo la sua ricerca di nuovi temi e soggetti.
Attualmente di casa a Stoccarda, il giovane Joaquin ha radici tedesche, cuore sudamericano e animo canadese: l’artista ha passato gran parte della sua vita in giro per il mondo e ha potuto conservare il meglio dei luoghi e delle persone che ha incontrato lungo il cammino. Nato nel 1985 in Germania, apprende le tecniche del disegno da sua madre e vive i primi anni della sua vita a La Paz, in Bolivia. Divenuto adulto, si avvicina al mondo dell’arte da autodidatta, durante gli studi universitari in Canada: affascinato dalla street art l’artista si avventura nell’universo dei murales e dell’illustrazione, raccontando il quotidiano con ironia e umorismo. Laureatosi in Ingegneria Meccanica presso la Concordia University di Montreal, nel 2010 decide di tornare nel suo paese natale per trovare lavoro e dedicarsi all’arte in maniera più costante.
Joaquin è un concentrato esplosivo di culture e si dice ispirato da una innumerevole quantità di artisti della scena urbana e contemporanea internazionale: Linsey Levendall, Telmo Miel, Martine Johanna, Gina Kiel, Michael Reeder, Hueman, Waone Interesni Kazki, Smithe One, Jen Mann, Mario Mankey sono solo alcuni di questi, ma la lista potrebbe essere molto più lunga. Tra i suoi preferiti figura anche BLU, lo street artist italiano: «Per me, BLU è stato il primo artista di strada a lavorare in formati così grandi e inimmaginabili. Sono stato affascinato dalla realizzazione dei suoi grandi murales (…). I suoi disegni e le sue idee erano così semplici ma allo stesso tempo incredibilmente accattivanti e unici. Anni dopo a Berlino ho potuto vedere alcuni dei suoi murales. In effetti, sono stati BLU e il collettivo d’arte di Montreal EN MASSE a farmi disegnare di nuovo, e gli sarò sempre grato per avermi dato questa grande ispirazione»[1].
La pittura è un campo che lo appassiona in maniera esponenziale e che esplora da autodidatta, applicandosi nella tecnica ad olio e realizzando spesso opere a tecnica mista. Nella sua ultima serie di dipinti l’artista si concentra su riflessioni profonde, prendendo in considerazione il mondo che lo circonda e rappresentandolo in maniera astratta, a tratti surreale. I suoi piccoli mondi dipinti su legno si popolano di personaggi e oggetti enigmatici; raccontano esperienze legate alla vita quotidiana, ai sentimenti e a moltissime altre tematiche, considerate universali o possibilmente comuni a moltissime persone.
L’artista ci racconta: «Nel tentativo di contestualizzare in modo piuttosto enigmatico alcuni sentimenti e le recenti esperienze personali, utilizzo uno stadio astratto in tutti i pezzi di questa serie di piccoli dipinti ad olio, in cui giustappongo elementi della nostra cultura pop ad altre forme non rappresentative. Mi occupo di temi come la paternità, l’egocentrismo, la ricchezza finanziaria e gli attuali effetti di distanziamento sociale dovuti al Coronavirus».
I dipinti di questa sua ultima serie sono contraddistinti da un accentuato minimalismo estetico e dall’utilizzo di pochi colori, quasi sempre uguali. Cambiano i soggetti e gli oggetti della composizione ma ambiente e atmosfera si ripetono, come in un sogno: attraverso simboli ed evidenze enigmatiche il quadro invita lo spettatore ad immergersi nelle sue storie e a carpirne il significato. L’artista ama interrogarsi sul messaggio che vorrebbe trasmettere e sulle infinite possibilità della percezione da parte del pubblico le quali, vista la presenza di elementi astratti che sfociano nel surreale, possono essere estremamente personali e soggettive e, per questo, ancora più interessanti.
Ci troviamo di fronte a piccole finestre sull’inconscio che racchiudono singolari testimonianze e tracce di vita. Storia e cultura pop si alternano, in una visione che si fa a tratti metafisica: cosa c’è oltre il quadro?
[1] Intervista su TheWhyNot (2019) https://bit.ly/2Tx4jp2
Per ulteriori informazioni visita il sito dell’artista, attivo anche su Instagram come @fortunehunter.
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