Yumi Karasumaru nasce nel 1958 a Osaka, in Giappone. Dopo aver conseguito la laurea all’Università d’Arte di Kyoto, si trasferisce a Bologna e si iscrive all’Accademia di Belle Arti. L’intento degli studi a Bologna è quello di scoprire nuove suggestioni al di fuori della sua patria e di perfezionarsi ulteriormente. Artista poliedrica, dimostra fin da giovane di essere in grado di orientarsi senza fatica nei molteplici ambiti dell’arte contemporanea: dalla pittura alla scultura, fino alla performance.
Nei primi anni Novanta comincia ad esporre nelle gallerie ed è nel 1995 che prende vita la sua prima personale, Banzai, alla Galleria Guido Carbone di Torino. Oltre alle numerose esposizioni personali e collettive, realizzate dagli anni Novanta in poi, l’artista giapponese ha partecipato alle principali Fiere internazionali, tra le quali: la Biennale di Venezia (nel 1995), Arte Fiera (nelle edizioni 2006, 2008 e 2009) e Artissima (nelle edizioni 2004, 2005 e 2006). Attualmente, l’artista vive e lavora tra Bologna e la città giapponese di Kawanishi.
L’arte di Yumi è da sempre legata al suo paese natale, il Giappone; il centro del suo lavoro è l’amore e l’attaccamento ad esso. Questo legame profondo e viscerale si rinnova continuamente attraverso lavori di pittura e performance. L’amore che l’artista nutre per il suo paese d’origine è totale, ma non cieco. Attraverso la sua arte, Yumi dimostra di essere capace di guardare al passato, al presente e al futuro con occhio critico ed essere anche consapevole della situazione che il Giappone ha vissuto e vive tutt’ora.
Partendo da questa cognizione, l’artista da’ vita ad una moltitudine di “paesaggi”, sia geografici che antropologici (come lei stessa li definisce), tutti fondati sulla sua sensibilità e sul suo personale punto di vista. In questi paesaggi, si incrociano le vite di un popolo (del suo popolo giapponese) vissute ad una velocità folle. Nonostante ciò, gli uomini si mostrano in grado di fermarsi ad ascoltare, a ricordare e di essere capaci, così, di emozionarsi ancora. Da queste suggestioni, prendono vita dipinti e fotografie lavorati con una tecnica particolare che li rende talvolta molto pop, fervidi di toni luminosi, vivaci e quasi psichici; altre volte invece, con i loro colori calmi, opachi ed eterei, le sue creazioni sono in grado di condurci verso quei luoghi sognanti e un po’ malinconici del Giappone.
L’originalità di Yumi sta nella capacità di unire alle tecniche tradizionali un’abile lavorazione del soggetto, dove l’incessante ricerca cromatica porta quasi all’astrazione delle forme e proietta tutti i suoi lavori nella contemporaneità. Questo è ciò che caratterizza l’artista: la proprietà di un linguaggio e di uno stile in grado di raccontare tante storie provenienti da un mondo che affascina e di cui non possiamo non volerne fare parte. La sua prima performance A short story of Japan (1997-1999) inaugura una lunga e fortunata serie di azioni. Attraverso la sua voce e i movimenti del suo corpo, vestita di tradizionali abiti giapponesi, Yumi Karasumaru ci strega e ci meraviglia come un’attraente geisha.
L’ultima di queste performance, fa parte di The story teller (che l’artista ha iniziato a realizzare a partire dal 2010): un ciclo di performance in cui Yumi ci racconta storie, coniugando abilmente le modalità espressive del teatro giapponese con quelle performative tipiche dell’Occidente. Nell’ultima di queste performance, dal titolo The storyteller, il narratore 2020 – Il nome di quell’uomo è Pasquale, messa in scena alla Galleria de’ Foscherari di Bologna lo scorso 24 gennaio, l’artista ci narra la storia di Pasquale Ribuffo (Scilla,1941 – Bologna, 2018), una delle colonne portanti della Galleria.
L’intervento avrebbe previsto una seconda performance alla Project Room del MamBo di Bologna nel mese di Marzo, sempre dedicata alla storia della Galleria de’ Foscherari (in occasione della chiusura della mostra La Galleria de’ Foscherari 1962 – 2018) che non si è realizzata per lo stato di emergenza causato dal diffondersi del Covid19. Nonostante questo triste imprevisto, siamo tutti fiduciosi di poter riascoltare presto Yumi raccontarci nuove e bellissime storie.
Scopri di più sull’artista, attiva anche su Instagram come @yumikarasumaru, visitando il suo sito ufficiale.
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