“Fotografare per me è pormi tra il visibile e l’invisibile”
Paola Tornambè vive e lavora a Roma. La sua è una fotografia fatta di evanescenze, di sovrapposizioni e di corpi in controluce; le immagini che compongono il suo portfolio sono ricordi e suggestioni impresse su pellicola, delicati momenti di introspezione che paiono dover sparire da un momento all’altro, effimeri e incontrollabili come il pensiero stesso.
L’artista si avvicina al mondo della fotografia molto presto, fin da piccola, iniziando a stampare con una rudimentale camera oscura a casa dei suoi genitori. La passione cresce e la accompagna nel corso degli anni finché, dopo la laurea in Scienze Politiche, comprende a pieno l’importanza dell’espressione artistica e decide di intraprendere gli studi presso l’Accademia di fotografia, concentrandosi su una fotografia «introspettiva e onirica, vicina alla pittura, basata su lunghi tempi di esposizione».
Sulle sue opere Paola racconta: «(…) sono di origine siciliana e sicuramente quest’isola ha sempre influenzato molto il mio lavoro, soprattutto nell’uso della luce e nei rimandi a sogni e ricordi legati alla natura e ad un mondo interiore di malinconica bellezza e dal forte potere evocativo».
L’artista completa nel 2020 la sua formazione, studiando autoritratto sotto la guida di Simona Ghizzoni. Alcune opere tratte dalla serie Nel vespro, nel bosco sono state selezionate per la mostra Kaos Antitesi del Silenzio, visitabile fino al 15 novembre presso l’ex carcere borbonico di Avellino.
Segui l’artista su Instagram (@paola_tornambe) o sfoglia il suo portfolio online.