Che cosa si cela dietro la progettazione di una mostra? E quali sono gli accorgimenti che non devono assolutamente essere tralasciati per la buona riuscita di un allestimento? L’abbiamo chiesto ad Andrea Isola, che in questa intervista ci racconta in che modo è diventato un Exhibit Designer e qual è il ruolo di questa figura professionale legata al mondo dell’arte.
Di rado si pensa a quanto lavoro preceda l’inaugurazione di una mostra e a quante figure entrino in campo nella sua realizzazione. Una di queste è proprio l’Exhibit Designer, che si occupa dello studio e della progettazione del percorso espositivo al fine di garantire ai visitatori un’esperienza chiara ed immersiva, che presti fede agli intenti curatoriali e valorizzi le opere esposte, agevolandone la fruizione.
Per approfondire gli aspetti legati a questa professione abbiamo contattato Andrea Isola, architetto specializzato in Exhibition Design che si avvicina al mondo dell’arte nel 2013, durante l’università, e dopo la laurea decide di intraprendere la strada che lo ha portato ad occuparsi in maniera sempre più completa della progettazione di mostre, fiere e allestimenti per gallerie d’arte.
Attualmente lavora come freelance e con i suoi #appuntidiunexhibitdesigner apre di continuo piccole finestre sul mondo dell’exhibition design, parlando ad un pubblico eterogeneo e coinvolgendolo con esempi pregnanti, consigli e curiosità.
In questa intervista ci racconta di più sul suo percorso formativo e sulla sua professione, con particolare riferimento ai progetti realizzati negli ultimi anni e alle novità in vista per i prossimi mesi.
Ciao Andrea, benvenuto nel salotto di ZirArtmag. È un piacere poter scambiare quattro chiacchiere con te! Partiamo subito con la prima domanda: in che modo sei diventato un Exhibit Designer? Qual è stato il tuo percorso formativo e professionale?
Grazie Marika per l’invito, il piacere è tutto mio. Sono laureato in Architettura e già durante gli anni universitari ho avuto diverse esperienze all’interno di team in fiere e mostre d’arte. L’inizio è stato casuale attraverso un tirocinio, spinto dalla curiosità, anche se a 23 anni il mio sogno era fare l’architetto nella più classica concezione del termine.
Negli anni a venire, invece, con più esperienza e maggiori conoscenze nell’ambito, mi sono reso conto di quanto amassi questo mestiere e ho preso la decisione di concentrarmi su un determinato tipo di progettazione: quello degli allestimenti. Ho lavorato per quasi due anni in un’azienda di allestimenti per capire meglio tutto il processo tecnico di produzione, il costo dei materiali e la loro lavorazione. Al termine di questa esperienza, ho deciso di mettermi in proprio.
La tua è una figura specializzata, forse ancora poco conosciuta in Italia. Quali sono i tuoi principali ambiti d’azione?
Principalmente mi occupo di tutto quello che ruota attorno alla parola “allestimento” nel mondo dell’arte, dalle mostre per artisti indipendenti ai musei, dalle fiere d’arte alle mostre in fondazioni. Come Exhibit Designer, non mi occupo solamente della parte progettuale della mostra, ma anche del rapporto con i fornitori, della gestione di un budget e del cantiere.
Ti occupi di allestimenti per mostre, fiere e gallerie. Gli aspetti da tenere in considerazione per la buona riuscita di un’esposizione sono numerosi: quali pensi siano, tra tutti, i più importanti in assoluto?
Un progetto di mostra è l’insieme del corretto bilanciamento di tantissimi aspetti. Tra questi, quelli che secondo me non possono essere tralasciati sono:
- coerenza tra argomento di mostra e allestimento
- illuminazione
- percorso di visita
Tra i progetti realizzati nel corso della tua carriera ce n’è uno di cui ti ritieni particolarmente soddisfatto?
Ho la brutta abitudine di essere molto critico rispetto ai miei lavori e cerco sempre di trovare anche una virgola fuori posto per capire come migliorare nel prossimo progetto. Fa parte del mio carattere.
La verità, però, è che ogni progetto realizzato fino ad ora, mi ha dato soddisfazioni per aspetti differenti tra loro.
Parliamo di coinvolgimento del pubblico: che importanza ha, nel tuo lavoro, la capacità di saper raccontare delle storie e in che modo l’exhibit designer si approccia allo storytelling?
Per la figura dell’Exhibit Designer il racconto della mostra è fondamentale, il vero punto di partenza da cui poi iniziare a progettare. Per questo motivo, trovo che il lavoro coordinato con il curatore sia imprescindibile. Ogni mostra ha un racconto e attraverso il progetto di allestimento si crea l’impalcatura per far vivere un certo tipo di esperienza al visitatore.
Nell’ultimo anno il mondo dell’arte si è dovuto reinventare per non fermare del tutto le proprie attività. Ti è capitato di dover progettare spazi e allestimenti virtuali? Che parere hai in merito a queste forme alternative di fruizione?
Si, sono stato contattato per allestire spazi virtuali e mi sono cimentato in una progettazione di diverso tipo rispetto a quella reale, perché i punti di vista sono differenti come anche la velocità di visita e le distanze da percorrere (10 metri reali, nel virtuale si fanno con un click!).
Per quanto nel 2020 ci sia stato un boom di queste piattaforme per note cause, penso che anche quando riprenderemo a vivere la “normalità” e riorganizzare le mostre reali, il digitale possa essere un ottimo supporto del reale, per aumentare la quantità di pubblico senza “limitarlo” a quello in presenza.
Uno sguardo al futuro: progetti e collaborazioni in cantiere, sogni nel cassetto, nuove sfide in arrivo?
Sembra che ci sia un inizio di ripresa, almeno dalle telefonate ed email che arrivano. I protagonisti del mondo dell’arte vogliono senza dubbio tornare a lavorare con costanza, ma sappiamo bene che dopo un anno la situazione non è variata tanto, quindi è normale ci sia cautela negli investimenti e nel portare avanti nuovi progetti.
Ciò che posso anticiparti è che a Giugno dovrebbe inaugurare, a Torino, una mostra a cui tengo particolarmente e che sto progettando da qualche mese (incrociamo le dita), ma non posso dirti di più.
Per il futuro, invece, stanno nascendo importanti collaborazioni con differenti enti in Italia che dovrebbero vedere la luce a partire dal prossimo autunno.
Segui gli #appuntidiunexhibitdesigner di Andrea Isola su Instagram (@_andreaisola)
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