Gli occhi sono lo specchio dell’anima – diceva il famoso proverbio – e nella Top #3 di questa settimana parleremo di tre artisti che tramite il collage hanno celato o sottolineato gli sguardi dei loro effigiati. Sabine Pigalle, Paw Grabowski e Volker Hermes amano giocare con la storia dell’arte, selezionando dal repertorio della ritrattistica i soggetti che poi utilizzano per le loro opere.
Nessun limite alla fantasia, nemmeno per quanto riguarda i mezzi: Sabine Pigalle e Volker Hermes utilizzano il digitale e lavorano con Photoshop, mentre Paw Grabowski preferisce il collage tradizionale e realizza ognuno dei suoi lavori tagliando a mano le fotografie. Ma bando alle ciance! Passiamo subito alle presentazioni nel dettaglio.
@sabinepigalle
Sabine Pigalle vive e lavora a Parigi; i suoi lavori si concentrano sul ritratto come archetipo ed esplorano il mito, la memoria collettiva e il tempo. Quest’opera, intitolata Top Hat, fa parte di Lockdown Bestiary, serie realizzata nel 2020 e caratterizzata – oltre alla presenza degli animali, come è facile intuire – da elementi che coprono del tutto o in parte il viso degli effigiati, accostati con ironica fantasia a divertenti giochi di senso.
L’intera serie è visibile sul suo sito ufficiale
Visualizza questo post su Instagram
@oejerum
Paw Grabowski è un musicista e collage artist di base a Copenhagen: i suoi lavori sono interamente realizzati a mano e vengono adoperati come copertine dei suoi album e dei suoi singoli. Conosciuto sui social come @oejerum, l’artista unisce spesso ritratti rinascimentali a fotografie di paesaggi naturali e stellari. Così facendo i suoi soggetti acquisiscono nuova forma e si caratterizzano per la presenza dell’elemento naturale nei corpi, unitamente ad un intenso focus sugli sguardi, proprio come accade per la sua Silent Figure With Landscape {Dark Soul} (nata dall’elaborazione del famoso Ritratto di Lucrezia Panciatichi di Agnolo Bronzino, 1540-1545).
È possibile esplorare la produzione artistica (musicale e figurativa) di Paw Grabowski su Bandcamp
Visualizza questo post su Instagram
@volker.hermes
Nelle opere di Volker Hermes le stoffe sembrano quasi voler prendere il sopravvento sui corpi dei personaggi ritratti: esse coprono completamente i volti o sottolineano gli sguardi, mantenendo intatta la continuità con gli abiti che gli effigiati indossano grazie all’accurata ricorrenza di stampe e fantasie. Gli Hidden Portraits di Hermes sono sofisticati collage digitali in cui i tagli diventano tanto impercettibili da far sembrare impossibile che le celebri opere di cui l’artista si serve potessero avere un altro aspetto prima del suo intervento.
I ritratti di Volker Hermes si possono ammirare anche sul suo sito ufficiale
Visualizza questo post su Instagram
P.S: Sei un artista e promuovi le tue opere su Instagram? Potresti far parte anche tu della Top #3 of the week: utilizza l’hashtag #zirartmag sotto i tuoi post ed entra a far parte della nostra community!
Scopri le altre Top #3 di ZìrArtmag