Quanto siamo avvezzi a proiettare la nostra vita e le nostre esperienze nell’universo virtuale di internet e sulle sue molteplici piattaforme? In che misura ci siamo abituati ad una fruizione dell’arte che passa per un monitor e quale incremento ha subito questo processo durante il lockdown? Chiaroscuro, mostra collettiva a cura di Leonardo Regano – inaugurata presso la Galleria Studio G7 il 28.05.2020 e visitabile fino al 18.09.2020 – ci invita a riflettere sullo statuto dell’immagine nell’era di Instagram, della rete e del digitale, presentando un percorso espositivo che sfrutta le potenzialità delle nuove tecnologie, da esplorare virtualmente e fisicamente.
Per il secondo anno consecutivo la Galleria Studio G7 chiude la stagione espositiva con il progetto Chiaroscuro, presentato nel 2019 e divenuto appuntamento fisso nel calendario della galleria bolognese. La mostra, inaugurata subito dopo il lockdown, è una coraggiosa manifestazione della volontà di riprendere le normali attività in sede, senza tralasciare alcune importanti riflessioni emerse durante il periodo di chiusura imposto dall’emergenza sanitaria globale.
Quella di Chiaroscuro è un’esperienza di visita in cui il rapporto con le opere in mostra è sia mediato che diretto. Il progetto – come ci fa sapere Giulia Biafore (Direttore Artistico Galleria Studio G7) – è stato realizzato grazie alla collaborazione con l’agenzia di comunicazione Estro.Studio e la start up Attese e si snoda in due nuclei distinti e complementari, entro i quali il visitatore ha la possibilità di contemplare fisicamente le opere ma anche di sperimentare l’incognita dello spazio virtuale e delle sue immagini.
Come afferma Leonardo Regano «Attraverso la tecnologia ricostruiamo l’esperienza della nostra realtà sulla base del virtuale. Stiamo facendo un salto nella dimensione dell’ultra-immagine, potenziata e caricata di un eccesso transensoriale e cinestesico». Indossando il visore VR si ha la sensazione di varcare la soglia di uno spazio sospeso nel tempo; le immagini delle opere si stagliano davanti agli occhi come fari nella notte e scorrono lente, accompagnate dalla pacata voce del curatore che introduce il visitatore alle tematiche della mostra e gli consente di immergersi totalmente in un momento di solitudine visiva, avvolto nel buio, a metà tra introspezione e scoperta.
Tutti gli artisti coinvolti – Franco Guerzoni, Daniela Comani, Mariateresa Sartori, Bill Beckley, Gregorio Botta, Jacopo Mazzonelli, Eduard Habicher – invitano il fruitore a ragionare sul concetto di visione: un esempio è Franco Guerzoni con le sue Spie (1971), in cui i frammenti di vetro sembrano quasi voler amplificare e potenziare il gioco di sguardi tra occhio del quadro e spettatore, in un silenzioso dialogo tra passato e presente. Le opere selezionate per la mostra sono tutte di proprietà dei rispettivi artisti: un messaggio forte e chiaro da parte della Galleria Studio G7, che oggi più che mai promuove una politica di supporto degli artisti con i quali collabora.
Durante il lockdown il digitale ha permesso alla Galleria di ricorrere a nuove strategie per mantenere i contatti con i collezionisti, con gli artisti e con il pubblico. Tra i progetti nati proprio in quel periodo troviamo RELATED, format che ha coinvolto artisti e critici in una rilettura della storica rivista G7 Studio e in diversi studio visit virtuali e una Viewing Room che ospita periodicamente un dialogo tra due artisti che affrontano temi comuni. Chiaroscuro vuole invitare lo spettatore a tornare in galleria e a confrontarsi con una doppia visione delle cose, in cui è possibile relazionarsi con l’opera e con la sua stessa immagine.
La Galleria Studio G7 fa parte del circuito GALLERY TO GALLERY, progetto nato da un’idea di Veronica Veronesi (GALLLERIAPIU’) che vede coinvolte sei gallerie bolognesi con l’obiettivo di riavvicinare i visitatori alla fruizione in situ, di supportare attivamente gli artisti e le realtà espositive che ne fanno parte. È possibile visitare Chiaroscuro anche prenotando il tour “a scatola chiusa” nella modalità promossa da Gallery to Gallery.
Per maggiori informazioni visita il sito della Galleria Studio G7, attiva anche su Instagram come @galleriastudiog7.
Leggi le altre Curiosità di ZìrArtmag