Ci siamo! Ha inizio la graduale riapertura dei musei e dei luoghi della cultura. Questo lungo periodo di distanziamento fisico e sociale ci ha costretti a rivalutare le piccole cose, quelle che normalmente diamo per scontate, come ad esempio una passeggiata tra le meraviglie della nostra città. Le iniziative digitali lanciate durante i due mesi di lockdown appena trascorsi sono state tantissime e molte di queste continueranno ad esistere, almeno in questa fase di transizione, arricchite di nuovi format studiati ad hoc. Da ieri però, in tutta Italia, è stato possibile ricominciare a fruire anche fisicamente del patrimonio storico-artistico, nel rispetto delle norme sanitarie e delle istruzioni che ciascuna istituzione ha disposto per i propri spazi.
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Un nuovo inizio, tutt’altro che semplice
Il Ministero ha reso note le linee guida per la riapertura: vietati gli assembramenti, obbligo di utilizzo dei dispositivi personali di sicurezza (mascherine e guanti), gel disinfettante a disposizione del pubblico, entrate contingentate, segnaletica, prenotazioni e prevendite consigliate e pagamenti da preferire in modalità elettronica. Queste le norme di base: è compito dei singoli musei gestire in sicurezza la Fase 2 e capire come organizzarsi per garantire che tutte queste indicazioni vengano rispettate.
Una situazione tutt’altro che semplice, questo non bisogna negarlo. Alcuni musei, per il momento, non riapriranno; molte mostre temporanee inaugurate poco prima del lockdown hanno chiuso definitivamente i battenti e altre, in programma per questo periodo, sono state rimandate a data da destinarsi. Le grandi manifestazioni non posseggono i requisiti per poter immaginare di riaprire o riprogrammare in tempi brevi i propri appuntamenti e, un ultimo dettaglio non meno importante e da non sottovalutare se si parla di turismo, è che gli spostamenti non sono ancora consentiti, nemmeno quelli tra regioni.
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Ripartire dal territorio e dal turismo locale
Anche se a prima vista i “contro” possono sembrare più dei “pro”, la riapertura è senz’altro positiva per le realtà che possono affrontarla e che si muovono in totale sicurezza. La situazione corrente ci pone di fronte ad una necessità: ripartire dal turismo locale. È l’occasione ideale per scoprire (o riscoprire) tantissimi luoghi che, spesso, releghiamo a seconda scelta quando si tratta di pianificare i nostri itinerari storico-artistici.
Ripartire dal turismo locale è un’opportunità. Lo è perché siamo abituati ad una fruizione iper selettiva che, per esempio, privilegia costantemente le mostre temporanee a discapito delle collezioni permanenti. Una scelta dettata da tanti fattori, che ci porta a non conoscere o a conoscere sempre e solo in minima parte, il patrimonio della nostra città e le meraviglie del territorio in cui viviamo, prediligendo la scoperta di luoghi lontani da casa. Ecco, vediamo il bicchiere mezzo pieno: la riapertura graduale dei musei, il fatto di non poterci spostare ancora tra regioni e l’effettiva diminuzione delle mostre temporanee ci aiuterà a focalizzare l’attenzione su quanta bellezza abbiamo intorno, ogni giorno, anche a due passi da casa, e a preferire il turismo lento all’abituale mordi e fuggi.
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L’Istituzione Bologna Musei e le meraviglie della città
Bologna è la mia città d’adozione: non mi stanco mai di fare visita al Museo Davia Bargellini, o di perdermi tra le sale del MAMbo o, ancora, di passeggiare tra le statue monumentali della Certosa.
A partire da oggi anche le sedi dell’Istituzione Bologna Musei riaprono al pubblico. Ecco quale sarà il calendario, scaglionato durante la prima settimana:
- martedì 19 maggio: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Museo internazionale e biblioteca della musica
- mercoledì 20 maggio: Museo Civico Archeologico (collezioni), Museo del Patrimonio Industriale
- giovedì 21 maggio: Museo Civico Medievale
- venerdì 22 maggio: Museo civico del Risorgimento, Museo Davia Bargellini
- sabato 23 maggio: Museo per la Memoria di Ustica, Casa Morandi
Sul sito ufficiale dell’Istituzione sono stati comunicati gli orari e i giorni di apertura per ogni sede, le norme da seguire per una visita in sicurezza e numerosi dettagli, sia sulle mostre che sull’offerta didattica. Per quanto concerne l’area moderna e contemporanea, a breve sarà pubblicato il bando relativo al progetto Nuovo Forno del Pane, annunciato in conferenza stampa dal MAMbo il 4 maggio 2020 (di cosa si tratta? Scopri di più).
Card Cultura e altri strumenti utili per pianificare le visite in città e sul territorio
Per ricominciare a frequentare i luoghi della cultura del capoluogo emiliano-romagnolo con consapevolezza – e usufruendo di programmi speciali – esistono diversi strumenti da poter utilizzare. Prima fra tutti, se pensiamo alla fruizione, la Card Cultura: uno strumento utile per i cittadini, studiato affinché possa garantire a tutti e in qualsiasi momento l’ingresso ai principali musei del circuito civico, che garantisce per 12 mesi la gratuità di ben 33 musei e offre ai suoi possessori numerose riduzioni e programmi speciali in altrettanti luoghi della cultura, mostre temporanee, cinema, spettacoli teatrali e molto altro ancora, sia nell’Area Metropolitana della città che in altri luoghi dell’Emilia-Romagna. La Card è acquistabile online e per rimanere aggiornati sulle iniziative connesse è possibile seguire l’account Instagram ufficiale!
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Anche l’Istituzione Bologna Musei ha aperto un profilo Instagram, un canale che promuove la scoperta di quei luoghi che forse (ancora) non conosciamo e che sono detentori della storia del nostro territorio; al suo interno vengono pubblicate pillole di bellezza da tutti i musei della rete civica: opere iconiche, collezioni, pezzi di storia a portata di smartphone, sempre pronti per essere consultati. L’iniziativa, promossa nell’ambito del progetto La città e i suoi musei, nuove forme di comunicazione, ha visto anche la creazione di una pubblicazione cartacea interamente dedicata ai 14 musei che fanno parte dell’Istituzione, suddivisi nelle sei aree tematiche di riferimento (Archeologia, Arte Antica, Arte Moderna e Contemporanea, Musica, Patrimonio Industriale e Cultura Tecnica, Storia e Memoria). Non ci sono scuse: se non sappiamo proprio da dove partire per le nostre visite in città, gli strumenti che abbiamo a disposizione sono tantissimi! Non resta che perdersi alla scoperta del territorio: pronti per (ri)scoprirne la storia e le bellezze nascoste?
Per maggiori informazioni sulle modalità di riapertura visita il sito dell’Istituzione Bologna Musei, attiva anche su Instagram come @bolognamusei.
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