EX AFRICA. Storie e identità di un’arte universale, inaugurata a Bologna il 29 marzo e visitabile fino all’8 settembre 2019, intende condurre il visitatore alla scoperta di tutti gli aspetti, formali e culturali, connessi alla produzione dell’arte nel continente africano.
L’esposizione è costituita da un corpus notevole di opere – oltre 270, concesse in prestito da prestigiosi musei internazionali – che ricoprono un arco cronologico lungo quasi mille anni ed è curata da Ezio Bassani e Gigi Pezzoli, insieme a Bernard de Grunne, Armand Duchateau e Pierre Amrouche. Una passeggiata tra l’XI e il XXI secolo che permette di ammirare le antiche statue rituali e le figure di potere, le maschere e le figure in terracotta, i finissimi avori del “periodo afro-portoghese” e le sculture vodu.
Due delle 9 sezioni tematiche che compongono questo variegato percorso sono curate da Micol Forti, direttrice della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani. La prima, come si legge nella presentazione ufficiale, incentrata «[sull’] influenza [dell’arte africana] nella pittura europea d’inizio Novecento» sopraggiunta «con il primitivismo e la cosiddetta Art Nègre», all’interno della quale si scorgono opere di Man Ray, Kokoschka e numerosi altri artisti che rimasero affascinati dalle forme delle maschere e delle sculture africane; la seconda interamente focalizzata sulla produzione contemporanea.
Sono 11 gli artisti selezionati per raccontare le tendenze dell’arte contemporanea del Continente, diversi per età, estrazione sociale, tematiche e supporti.
Tra tutte le opere esposte spicca il trono realizzato da Gonçalo Mabunda, completamente costruito con proiettili ed altri pezzi di armi, a denuncia della distruzione perpetrata nella sua terra natale, il Mozambico. Nella stessa sala convivono le memorie della guerra civile di Mabunda e i coloratissimi arazzi in materiali riciclati di El-Anatsui; le sculture dalle forme allungate e dai colori tenui di Zephaniah Tshuma e le atmosfere della cultura yoruba di Prince Twins Seven-Seven. Non mancano i riferimenti alla cultura occidentale, frutto di una ricerca formale extra moenia che è anzitutto espressione dell’apertura alle tendenze presenti nel mondo e sono altresì presenti le riflessioni sulla globalizzazione, firmate da Malala Andrialavidrazana.
Artisti in mostra | Gonçalo Mabunda, El-Anatsui, Zephaniah Tshuma, Prince Twins Seven-Seven, Malala Andrialavidrazana, Soly Cissé, Moffat Takadiwa, Vitshois Mwilambwe Bondo, Seydou Keita, Malick Sidibe, Joana Choumali.
Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale di Ex Africa. Storie e identità di un’arte universale
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