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Arte e Attivismo | La street art a sostegno del Movimento Black Lives Matter


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Il movimento Black Lives Matter nasce nel 2013 negli Stati Uniti, a seguito dell’uccisione – e della susseguente assoluzione del poliziotto che l’ha ucciso – di Trayvon Martin. Fondato da tre donne (Alicia Garza, Patrisse Cullors e Opal Tometi) il movimento si propone di combattere contro la violenza e il razzismo, cercando in particolare di eradicare quella che viene chiamata white supremacy.


black lives matter

Ph. Credits: Getty Images

 

 

“We can no longer watch from the sidelines what is happening in our nation. We must raise our hands and voices until we force those who are blind to the injustices to acknowledge and protect us.”

 

Nel 2020 il movimento ha ottenuto ancor più visibilità (dopo l’ennesimo omicidio di un uomo nero alle mani di poliziotti) non solo grazie a musei ed artisti, ma anche grazie alla street art, attraverso murales e graffiti apparsi in tutto il mondo.

Quest’anno, per la prima volta nella storia, il famoso magazine Art Review ha posto come primo in classifica il movimento Black Lives Matter e lo considera la personalità artistica più influente del 2020. Non è dunque stato premiato un artista, un critico o un movimento artistico ma un movimento di attivisti.

L’evento che ha scaturito questo proliferarsi di arte per le strade in varie città di tutto il mondo è stata la morte, o meglio l’uccisione di George Floyd. L’ennesima ingiustizia subita da una persona di colore negli Stati Uniti ha visto artisti di tutto il mondo e in tutto il mondo usare serrande chiuse, strade e muri come tele, dedicando graffiti e murales a persone di colore che hanno perso la loro vita a causa dell’abuso di potere da parte della polizia.


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Photo by Angela Weiss, via Getty Images

 

La morte di George Floyd non è la prima (sfortunatamente) del suo genere, ma è stata la goccia a far traboccar il vaso: l’ennesima uccisione (senza senso) di una persona di colore da parte della polizia. Da quella fatidica data migliaia di murales sono apparsi in tutto il mondo per sottolineare il fatto che non si può parlare di giustizia finché non si riconosce che siamo tutti uguali e che meritiamo tutti gli stessi diritti, come diceva Martin Luther KingInjustice anywhere is a threat to justice everywhere”.

Uno dei primi murales apparsi dopo la morte di Floyd è stata la scritta gialla Black Lives Matter in una via vicino alla Casa Bianca a Washington D.C.. La scritta è stata commissionata dalla sindaca Muriel Bowser con l’intento di comunicare forte e chiaro che tutti abbiamo diritto ad esser riconosciuti come esseri umani “There are people craving to be heard and to be seen, and to have their humanity recognized, and we had the opportunity to send that message loud and clear on a very important street in our city”.

In tutti gli Stati Uniti sono apparsi graffiti e murales a sostegno del movimento, come commemorazione e come memoria di ciò che è accaduto. Ma non solo. I murales sono apparsi anche in altre città del mondo: a Berlino l’artista dominicano Jesus Cruz Artiles (aka Eme Freethinker) ha commemorato George Floyd dipingendolo su una parte restante del muro di Berlino; a Barcellona lo street artist TV Boy (aka Salvatore Benintende) ha creato un ritratto di Floyd con le ali e la segnaletica “STOP racism”; a Belfast Floyd è ritratto nella posizione in cui è morto con davanti tre poliziotti che fanno i gesti dell’omertà “non vedo, non sento, non parlo”; e ancora a Napoli è apparso un murales che ritrae Martin Luther King, Malcom X, Angela Davis e George Floyd con lacrime di sangue, con la scritta sotto “time to change the world”.


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TV Boy | via @tvboy

 

I murales e i graffiti sono un modo per promuovere si l’arte ma anche strumento politico, riempiendo le strade e i luoghi comuni con messaggi sociali. I murales sorti dopo l’uccisione di Floyd sono sia l’espressione dell’artista, sia una commemorazione, sia una forma di attivismo politico: sostengono il movimento Black Lives Matter e chiedono giustizia per George Floyd, per Breonna Taylor e per tanti altri che sono scomparsi – come si può vedere dal murales apparso a New York con tantissimi nomi di persone di colore uccisi dalle forze di polizia. Ci si augura che con l’espandersi dei murales e del messaggio che il movimento BLM promuove si arriverà un giorno ad ottenere questa giustizia.



Le fotografie incluse nell’articolo e nel video hanno il solo scopo di accompagnare la narrazione e sono state utilizzate nei limiti concessi dal diritto di cronaca. Per qualsiasi segnalazione scrivi a info@zirartmag.com

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