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Helen Beard | L’erotismo è un’esplosione di forme e colori sgargianti


L’arcobaleno si frantuma in mille tessere e compone nuove forme, delimitando porzioni di pelle e di corpi. La variopinta pittura di Helen Beard, classe 1971, è un manifesto di libertà tutto al femminile, che affronta il tema della sessualità in maniera esplicita senza mai cadere nel volgare.


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Leda and The Swan, 2020 – ©Helen Beard

 

Nata a Birmingham – ma attualmente di casa a Brighton – Helen Beard si dedica da sempre ad una produzione variegata che comprende pittura, collage, fiber art e sculture. Laureatasi nel 1992 al Bournemouth and Poole college of Art and Design, l’artista si concentra per lungo tempo sulla moda e sul cinema, senza mai abbandonare la sua pratica artistica.

Le sue opere sono state scelte per numerose collezioni in tutto il mondo: tra il 2017 e il 2018 partecipa a Simulation Skin: Selected works from the Murderme Collection e True Colors, due importanti mostre collettive che la porteranno, successivamente, ad essere inclusa anche in 21st Century Women – importante esposizione che celebra le diciotto migliori artiste attualmente operanti nel Regno Unito, a cura di Jane Neal e Fru Tholstrup.

Le figure che occupano a tutto campo le tele di Helen Beard sono fatte di tasselli colorati: come in un puzzle o un gioco di incastri, i corpi vengono suddivisi in tante piccole aree a cui l’artista associa un diverso, sgargiante colore. Di fronte ai suoi dipinti ci si ritrova – come lei stessa lo definisce – travolti da un caleidoscopio in cui i colori vorticano inarrestabilmente, mescolandosi di continuo pur rimanendo puri nella loro propria essenza.


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Illicit Kisses, 2020 – ©Helen Beard

 

“I want the colours to come together, like an explosion, you know, an image of a kaleidoscope. And I like that they’re two contrasting or ugly colours that come together and then burst into something. Like that ultimate orgasm, a tantric orgasm where you’re both in a heightened state, I want to try and portray that with the colour. The colours might be odd, but I’m excited by that, the juxtaposition of two colours, there’s something electric about them” | Helen Beard

 

Ognuno dei dipinti realizzati dalla Beard prende forma a partire da immagini e fotografie che lei stessa trova sui giornali e su internet; una volta selezionate, l’artista inizia a scomporre i corpi e a concentrarsi sullo studio della composizione su piccola scala. Una volta raggiunta l’armonia desiderata passa alla tela, spesso di grandi o medie dimensioni.

La ricerca dell’artista esplora la sessualità e l’erotismo da un punto di vista prettamente femminile, servendosi di immagini originariamente create per soddisfare il piacere maschile, provenienti dal settore pornografico. Grazie all’accostamento di colori a contrasto e focus ben definiti, Helen Beard restituisce nuovo senso all’atto sessuale, mantenendo viva la spontaneità delle pose congelate nelle fotografie originali.


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Bonita, 2020 – ©Helen Beard

 

“I want to accentuate the shapes that people get into when they’re having sex, the arching, all that pushing, that exaggeration. I wanted to explore that, so it is raw, so that you do feel like you’re watching an act” | Helen Beard

 

Nelle opere c’è poco spazio per il contesto: caratterizzate da un punto di vista ravvicinato, lo sguardo dell’artista si rivolge completamente ai corpi, focalizzando tutta l’attenzione su un particolare dettaglio o su un preciso momento. Senza mai tralasciare argomenti considerati ancora troppo spesso dei tabù – come, ad esempio, il tema dell’autoerotismo femminile – i dipinti di Helen Beard sono vere e proprie fantasie erotiche viste “in macro”, desideri femminili in cui sono i colori stessi e il loro inarrestabile vorticare a simboleggiare l’orgasmo, il culmine del piacere provato da soli o in compagnia.


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The Song of Self, 2019 – ©Helen Beard

 

La prima personale dell’artista in Europa si è tenuta ad Amsterdam lo scorso settembre: nonostante la mostra fisica sia conclusa, The Desire Path si può ancora visitare online sulla piattaforma ArtLand; il tour a 360 gradi permette di immergersi negli spazi della Reflex Gallery ed ammirare da vicino i dipinti dell’artista britannica. L’altissima risoluzione delle fotografie consente di percepire le pennellate mosse, la loro consistenza e le texture che da esse prendono forma, donando ai corpi una morbidezza visiva paragonabile a quella tattile delle opere di stoffa firmate dalla stessa Beard (l’ultima collaborazione nel settore tessile è quella siglata con Felt Culture, per cui l’artista ha realizzato una borsa personalizzata riprendendo le linee dell’opera Temporarily Banishing Isolation (2019).

Clicca sull’immagine per accedere al tour:


the desire path

 

Tutte le opere esposte sono state realizzate appositamente per l’occasione. Contestualmente, la Reflex Art Gallery ha pubblicato una monografia dedicata alla produzione di Helen Beard includendo anche dipinti esposti precedentemente presso la Newport Street Gallery e la Unit Gallery. Del volume, stampato in edizione limitata, sono disponibili 750 esemplari, di cui una parte firmata dall’artista.


Per ulteriori informazioni visita il sito dell’artista, attiva anche su Instagram come @helenbeardart.

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