La pittura di Simona Ruscheva è una fusione di tradizione, cultura ed esoterismo. Attualmente l’artista vive e lavora a Londra, ma la sua formazione e le prime esperienze nel mondo dell’arte sono strettamente legate alla sua terra natia.
La formazione e il legame con le origini
Simona Ruscheva si laurea in Pittura a Veliko Tarnovo, in Bulgaria, e nel 2018 realizza la sua prima mostra personale a Sofia; una volta stabilitasi nel Regno Unito partecipa a diverse mostre collettive, tra cui l’esposizione annuale del Royal Institute of British Artists e la Society of Women Artists Annual Exhibition.
Il legame con la sua terra – come lei stessa racconta – è fortissimo, e si palesa costantemente nella pittura: «Essere un’immigrata ha un’enorme influenza sul mio lavoro ed è attraverso le mie opere che rimango in contatto con la mia cultura. In esse esploro vari soggetti del folklore e del patrimonio bulgaro, utilizzando elementi e oggetti molto tradizionali – come ricami e disegni in ceramica – recanti temi mitologici e simboli universali. Prendo spunto da diversi rituali e favole per dare vita ad un’interpretazione contemporanea della mia cultura, sottolineandone l’aspetto mistico ed esoterico».
Grande appassionata del Simbolismo, la Ruscheva annovera tra i suoi artisti preferiti Arnold Böcklin e William Blake. Specializzata in genere figurativo, la giovane artista trae ispirazione da numerose fonti: libri, fotografie, abiti e costumi tradizionali bulgari, rituali e oggetti permeati di simbolismo affollano il suo personale immaginario, che si arricchisce di volta in volta ampliando la rosa di significati e significanti.
La sua è una tavolozza variegata, fatta di tonalità forti; padroneggia la tecnica ad olio – della quale ha appreso le basi durante i quattro anni trascorsi all’Università di Veliko Tarnovo – e nel suo studio lavora sempre su più tele contemporaneamente, prediligendo i grandi formati.
I colori e i dettagli utilizzati nelle sue opere ricordano sovente quelli dei ricami, delle stoffe e delle ceramiche tradizionali bulgare. Particolari geometrici resi con minuziosa attenzione, che spesso accosta a figure dai tratti realistici, innescando una dualità che diviene una vera e propria caratteristica della sua attuale produzione.
Ogni tela racconta una storia
Come sarà facile intuire, la narrazione è un elemento fondamentale nel lavoro di Simona Ruscheva che, a sua volta, ama ascoltare le impressioni e le storie percepite da chi osserva le sue opere.
Lasciandosi trasportare dalle suggestioni generate dalla lettura di favole e antiche leggende, l’artista realizza dipinti in cui reale e immaginario si intersecano inscindibilmente. Oltre alla cospicua quantità di elementi ispirati alla cultura delle sue origini, dal quadro emerge la carica degli sguardi: occhi profondi, che spesso si rivolgono in direzione dello spettatore, instaurano con esso una comunicazione silenziosa, profonda e piena di energia, proprio come nel caso di Eclipse, autoritratto dell’artista stessa.
Preservare il patrimonio e promuovere la conoscenza di culture diverse attraverso la pittura è uno dei principali obiettivi di Simona Ruscheva, che ci fa sapere: «Considero molto importante riconoscere e preservare il nostro patrimonio» afferma l’artista «Con le mie opere voglio rafforzare ed accrescere la consapevolezza dell’esistenza di culture diverse in un mondo in cui la globalizzazione è la nuova tendenza».
Per ulteriori informazioni visita il sito dell’artista, attiva anche su Instagram come @simonaruscheva.
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